vi siete mai chiesti cosa c’è dietro una musica? come nasce? bè la risposta è… dipende.

Solitamente vi è un’idea ben precisa, la musica è già lì nella testa e bisogna solo trasportarla dalla mente alla realtà. A volte si parte da un accompagnamento, altre da una melodia… e piano piano si sviluppa e prende forma.

Oggi vi racconto un po’ cosa c’è dietro Cigno Nero, uno dei miei brani più ascoltati (ed è anche uno di quelli che preferisco, per una volta sono d’accordo con voi!). Ormai va per i 10 mila ascolti su Youtube, 10 mila su Spotify e quasi 3 mila su SoundCloud. Veniamo al pezzo.

E’ uno dei pochi brani senza dedica, semplicemente perché la dedica è già presente tra le note. Come molti miei vecchi brani, è formato da un nucleo melodico di quattro note, “due a gruppi di due“. Ovviamente era un nome -che mi ossessionava-, ma va scemando quindi posso parlarne (finalmente 🙂 ). Ci sono quattro note nella prima melodia, ripetuta due volte, quattro note nella seconda anch’essa ripetuta due volte e poi quattro note per ogni accordo (i compositori sono pazzi, c’era bisogno di dirlo?). Escludendo la coda (la coda, anzi le code nei miei pezzi hanno un’importanza particolare, ma questo è un discorso a parte che presto farò), ha una struttura a “V” rovesciata (ma guarda “V” è anche il titolo del mio primo album!)… sale fino all’arpeggio centrale, il “ritornello”, per poi scendere giù in maniera simmetrica. Tutte le melodie si ripetono in maniera equidistante dal punto più alto.
Per il titolo, vi riporto la “teoria del Cigno Nero” da Wikipedia, che è abbastanza eloquente:

“la teoria del Cigno Nero, o teoria degli eventi del Cigno Nero, è una metafora che incapsula il concetto che l’evento con un forte impatto è una sorpresa per l’osservatore. Una volta accaduto l’evento viene razionalizzato a posteriori.
[…]
La “teoria del Cigno Nero” si riferisce unicamente a eventi inaspettati di larga magnitudine e al loro conseguente ruolo dominante nella storia. Tali eventi, considerati unici, giocano collettivamente un importante e vasto ruolo contrariamente al normale flusso dei normali eventi.”

Ovviamente, il tutto va riportato a livello personale. Del pezzo trovate lo spartito nella pagina Spartiti. Detto questo (e spero di esser stato abbastanza esauriente), vi auguro buon ascolto.


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luigi marchitelli

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